giovedì 18 dicembre 2008

Fonti rinnovabili: impariamo a risparmiare dagli svedesi

Il colosso svedese Ikea, con la costruzione del suo nuovo centro commerciale a Corsico, ha posizionato 304 sonde geotermiche che, sfruttando il gardiente termico presente tra la superficie terrestre e quello a 125 metri, consentirà di produrre aria fredda o aria calda per il centro commerciale.
Perchè non cercare di potenziare questa fonte di energia pulita per le nuove costruzioni?

Una risposta femminile alla forza bruta degli uomini? Il gossip.

Se pensavamo che il pettegolezzo fosse una attività riservata a noi uomini moderni, dobbiamo ricrederci e tornare molto indietro nel tempo; già ai tempi di Lucy si mormorava sul vicino di tribù o sul vicino di caverna.
Da uno studio condotto da Nicole Hess della University of California at Santa Barbara, sembra che le donne primitive abbiano risposto alla forza bruta degli uomini formando dei gruppi sociali e sviluppando in modo intelligente il linguaggio. Tra queste forme di "linguaggio intelligente" , come fa notare la Hess , il gossip "è stata l’arma per creare o distruggere lo status degli individui, forgiando forme di potere continuamente variabili."
Quest'arma, in millenni di evoluzione, non l'abbiamo mai abbandonata e anche gli uomini ne hanno fatto -buono e cattivo- uso. Già, perchè dal gossip, nessuno è immune, e non è vero che il pettegolezzo è donna. Da un articolo pubblicato sul «Personal Relationships» da Jennifer Bosson dell’Università di Tampa, Florida, spettegolare su qualcuno rende più solido il rapporto di amicizia e quindi a stabilire, come si faceva ai tempi di Lucy, l'appartenenza ad un clan.
Oggi uomini e donne spettegolano allo stesso modo, anche se gli argomenti sono differenti. Lavoro e denaro sono gli argomenti preferiti dagli uomini, abiti e bellezza dalle donne.
Media come tv e giornale non possono più fare a meno di dare "scoop" sul personaggio famoso del momento e di trovare il pettegolezzo anche in fatti un pò più seri.
Sbalorditivo è stato un test condotto sulla rivista «Pnas» di Ralf Sommerfeld del Max Planck Institute di Plon, in Germania. Alcuni volontari, dopo essersi fatti una certa idea su dei personaggi, alla fine hanno creduto a ciò che veniva detto, piuttosto che credere a ciò che avevano visto.
Oggi sembra che sia diventata una moda metterci in mostra e non aver paura di ciò che potrebbe dire la gente. Lo dimostrano fenomeni di grande successo come i reality show, dove vengono messe a nudo le vite di perfetti sconosciuti, o personaggi famosi, davanti a milioni di persone.
Forse non siamo poi così lontani dai nostri antenati con questi comportamenti.
Lucy & Co. insegnano ancora...

mercoledì 10 dicembre 2008

NORD-SUD-OVEST-EST. QUALE DIREZIONE PRENDERE?

Se dovessimo trovarci davanti ad un pericolo imminente o ad un predatore quale sarebbe la strada migliore per riuscire a scappare? Vi siete mai posti questa domanda? Sottrarsi ad una minaccia simile non è mai stato così semplice. Ce lo insegna la Pleriplenata americana, la comune blatta rossa.
Da uno studio condotto presso lo Iamc-Cnr dal ricercatore Paolo Domenici coi suoi colleghi Jonathan Bacon e David Booth (University of Sussex) e Jonathan Blagburn (Universidad de Puerto Rico), sembra che questo invertebrato sia riuscito ad escogitare un metodo davvero infallibile per riuscire a sfuggire ai predatori.
Si è sempre pensato che gli animali cercassero delle vie di fuga in direziono casuali senza seguire traiettorie ben precise. Da studi effettuati sulla locomozione e sulle vie di fuga degli scarafaggi, si è arrivati a dei risultati sorprendenti. Sembra che la Pleriplenata americana trovandosi davanti ad un predatore inizi a scappare seguendo delle “traiettorie preferenziali”, spiega il ricercatore Domenici, “nessuna delle quali ovviamente porta verso il predatore, a angoli di circa 90, 120, 150 e 180 gradi dall’attacco, mentre rare sono le fughe lungo traiettorie intermedie”. Da questa ricerca emerge che lo scopo dello scarafaggio, seguendo queste traiettorie, è quello di generare la massima confusione nel predatore e di non creare un modello di fuga ripetitivo che potrebbe agevolare il predatore.
Questo modello potrebbe essere applicato a molti altri esseri viventi, come rettili e animali marini, visto che le strategie di fuga dai predatori sono alla base della sopravvivenza di ogni essere vivente.

venerdì 5 dicembre 2008

esercitazione

pensieri confusi in perfetto equilibrio